domenica 18 gennaio 2009

GB: Troppe ceneri sui monumenti nazionali

La pratica di spargere le ceneri dei cari defunti sui luoghi da loro amati sta prendendo piede in Gran Bretagna, Paese dove il 70% dei morti vengono cremati, a tal punto da aver attirato l'attenzione del governo, perché le ceneri umane, pare, stanno inquinando corsi d'acqua e aree naturali, riempiono i prati degli stadi, stanno modificando l'equilibrio di alcuni ecosistemi.

In un articolo sul sito online del quotidiano 'The Observer' si ricorda che se fino al 1960 solo un britannico su tre sceglieva di farsi cremare, oggi lo fanno sette su dieci: 420.000 cremazioni l'anno, per due terzi dei quali le ceneri vengono portate via dai congiunti dopo il funerale.

E la pratica di spargere le ceneri, tradizionale per gli indù e i sikh e fatta propria dai britannici, dice il giornale, comincia a creare problemi. E così nei giardini e nei terreni della casa - monumento di Jane Austen, nel Hampshire, sono state scoperte pile di cenere umana. Ceneri inquinano anche spiagge, rive di fiumi, laghi, foreste, parchi cittadini, persino campi da golf.

Per non parlare dell'erba degli stadi di calcio, dove sempre più tifosi scelgono di riposare in pace sparsi sotto i tacchetti dei loro campioni. Ma la cenere a lungo rovina l'erba e alcuni club, come il Manchester United e il Manchester City, hanno deciso di fermare la pratica, creando appositi terreni per i loro tifosi defunti. Residenti lungo alcuni placidi fiumi del Leicestershire si sono lamentati per l'inquinamento da ceneri sempre più visibile, mentre il club alpini scozzese e gallese sono corsi ai ripari chiedendo alla gente di non spargere le ceneri sulle montagne perché il contenuto di fosfati nel terreno stimola in modo innaturale la crescita dell'erba della flora in genere.

Il fenomeno non è sfuggito nemmeno al governo e l'Agenzia per l'ambiente ha diffuso un volantino, dettando alcune regole per i corsi d'acqua e i laghi: se proprio si vogliono spargere le ceneri, lo si faccia lontano da edifici, spiagge e bagnanti, almeno un chilometro a monte di sbarramenti ed evitando giornate ventose.

Fonte: RAINEWS24

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